Il Quintetto per pianoforte e fiati K452, originalissimo, venne composto in uno dei periodi di maggiore creatività di Mozart, coincidente con l’apice della sua notorietà, e utilizza in modo inedito il pianoforte e i fiati come comprimari. Fu oggetto di numerosi tentativi di imitazione, privi di esiti di valore fino a che non arrivò Beethoven, che all’inizio della sua carriera ad esso volle ispirarsi scrivendo il Quintetto per pianoforte e fiati op. 16. Ma, diversamente da Mozart, Beethoven attribuisce al pianoforte la parte più importante, iniziando la grande svolta che farà di questo strumento il re del Romanticismo.